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Premessa: da autrice di una newsletter che si intitola "Cosa leggi?" non posso che amare il titolo "Come scrivi?" - c'è del genio.

Mia personalissima risposta alla domanda: io riesco a scrivere solo se so che tutto il resto è a posto (cosa ci sia dentro quel "tutto il resto" varia di volta in volta), preferibilmente non oltre le 16 (orario in cui inizio ad accusare la sveglia alle 6) e mai più di 2/3 volte alla settimana, con necessarie settimane di stop tra scritture varie. Per me la scrittura è un sentire, che è diverso dall'ispirazione. Se lo sento, riesco a scriverlo. Sta a metà tra un pensiero appollaiato nel retro-cranio e un'idea vera e propria. E come tutto ha un ciclo di vita: nasce, cresce, si esprime e poi scivola via. (ah che bella questa domanda, potrei continuare all'infinito!).

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Ciao Maria Giulia! Be' grazie per aver condiviso un po' la tua routine, immagino con la sveglia alle 6 deve essere tosta stare ai ritmi di Ozick. In ogni caso capisco benissimo e stracondivido il "tutto apposto", so cosa intendi :)

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Davvero interessante questa puntata! Io ho un difetto enorme: per sentirmi in pace e mettermi a scrivere (anni fa scrivevo racconti e mi manca un sacco, ora mi dedico al blog e a alla newsletter) devo avere a posto tutte le altre cose "pratiche" della vita (pulizie, spesa, cucina ecc ecc) e questo ovviamente fa sì che arrivi stremata al momento di scrivere. Mi sto impegnando per ritagliarmi una routine e dare più importanza alla scrittura e meno a tutto il resto. E poi, voglio ricominciare a scrivere narrativa, mi manca tantissimo! Chissà che questo libro non mi dia l'input giusto, anche se vorrei avere anche un briciolino del talento che avevano/hanno gli scrittori/scrittrici citati!

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Ciao Rocío! Nessun difetto per carità, anzi, leggendo altri commenti e confrontando quello che scrivi con la mia esperienza, mi viene da dirti che è una prassi molto comune. Figurati che io quando scrivo ho bisogno che tutto sia esattamente in ordine sulla scrivania, proprio a livello geometrico. E comunque non vedo l'ora di leggere qualcosa di narrativa che scriverai.

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Magari!! Tempo fa caricavo i miei racconti sulla piattaforma Typee, che era di proprietà della Scuola Belleville, ma poi l'hanno chiusa. Avevo iniziato a lavorare a un romanzo un paio di anni fa, ma mi sono arenata. Qualche mese fa, nelle mie ricerche per il blog, mi sono imbattuta in una storia bellissima che vorrei sviluppare, ma mi manca il tempo e ormai anche l'allenamento. Chissà, se l'anno prossimo vanno a buon fine i progetti che ho e posso lasciare il lavoro che ho adesso (e che non c'entra niente con me, purtroppo, ma mi dà da mangiare) magari ho più tempo e riprendo a scrivere anche narrativa. Sarebbe un sogno, incrocio le dita!

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E anch'io incrocio le dita e ti auguro in bocca al lupo! Sono convinto che se ti ci metti non avrai problemi ;)

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Io scrivo per lavoro perciò lo faccio tutti i giorni, tutto il giorno, senza rituali e cerimonie, è una routine consolidata da molti anni, quello che faccio per la maggior parte del mio tempo. Ma questo essere routine, contratto, conto terzi, a volte mi pesa perché toglie aria alla mia scrittura personale alla quale invece mi piacerebbe dedicare uno spazio esclusivo (fisico, oltre che temporale, cioè i ritagli). A volte riesco a farlo, più spesso no e annega un po' nel mare della scrittura per mestiere. La quale, d'altro canto, funziona da esercizio. Non mi è mai difficile riempire la pagina, non inseguo l'ispirazione, non ammanto la scrittura di mistiche ritualità. Scrivo, e basta

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Grazie mille per aver condiviso la tua esperienza Sara :)

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Affascinante. Se non ricordo male, Carver diceva che amava scrivere racconti perché lo si poteva fare in una sola seduta. Ed è interessante sapere come alcuni scrittori hanno risolto il problema di riprendere e ritrovare lo spirito il giorno dopo. Per me la scrittura è esplorazione, mi serve avere in mente un particolare, un'idea o anche solo un'atmosfera per cominciare, e poi vedere dove va a finire. Un altro scrittore, non so più chi, diceva: scavo una buca e la illumino con una torcia.

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Ciao Eugenio! Sì e tra l'altro e in "Scrivere è un tic" c'è anche una parte cospicua dedicata proprio a Carver (pare che per un racconto facesse tranquillamente anche trenta stesure). Grazie anche per aver condiviso un pensiero su cosa sia per te la scrittura.

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Il libro di Piccolo mi aveva incuriosito, dopo averti letto sono sicura di comprarlo! Io scrivo, se riesco, tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, preferibilmente in un bar con un caffè americano davanti, per un'ora.

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Ciao Francesca! Grazie mille per aver condiviso. Guarda il libro te lo consiglio, è proprio simpatico e divertente, lo leggi in mezza giornata :)

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