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Avatar di Francesca

Devo dire, a me piacciono le storie vere. O meglio, mi affascina come un autore racconta una storia vera. Ad esempio mi ha molto affascinata Oppenheimer di Nolan. Trovo che il punto di vista che cambia tra autore e autore sia la parte dell'immaginazione che mi serve e l'appiglio con la realtà sia la parte che mi consente di crederci, nel senso di calarmi nella storia. Se so che è vera è come se fossi più dentro. Inventare storie che siano anche credibili come giustamente scrivi è molto più difficile, e credo sia anche molto più lungo. Sicuramente c'entrano le tempistiche assurde a cui ci siamo abituati per la fruizione di storie e di contenuti artistici in generale. Credo anche che le storie vere abbiano successo perché siamo circondati da finzione. Degli altri vediamo sempre più spesso la loro personalità filtrata da uno schermo, non sappiamo più se le notizie che leggiamo sono vere o fake, credere in qualcosa e credere negli altri è diventato difficile. Quando la tua realtà ti sembra una finzione magari hai voglia che qualcuno ti racconti una storia vera, finalmente. Anche se il pensiero che hai fatto sullo Strega l'ho fatto anche io, mi dispiace che stiamo perdendo la capacità di immaginare storie che non esistono.

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Avatar di Mario Antonio Caldara

Ti leggo ogni volta con piacere, Davide, divorando i tuoi pezzi – no, non è un riferimento alla Società della Neve, che tra l'altro non ho visto – trovandoci spunti interessanti di riflessione.

Relativamente all'esperimento di Nozick, "La macchina dell'esperienza", non sono sicuro che l'esito coinciderebbe con la scelta della realtà a scapito della simulazione – ma chi sono io per dire o non dire cosa? Si potrebbe pensare: "Non stiamo assistendo a una spinta della realtà simulata/virtuale da almeno dieci anni a questa parte?". Forse è più sottile di così: a me sembra di essere finito in una di quelle narrazioni regolate dal Realismo Magico, dove il sovrannaturale si incastra in un contesto tangibile. Credo che l'essere umano abbia superato la scelta tra l'esperienza reale e quella simulata in quanto elementi antitetici, passando allo stadio successivo. Allo stato attuale, a me pare che Matrix coincida con Zion.

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